Perché la popolazione Amish americana non ha l’autismo

L’autismo è un disordine infantile difficile da ignorare.

E’ caratterizzato da una mancanza d’interesse nelle relazioni sociali e nella comunicazione, e da un ristretto numero di attività da parte del bambino autistico.

Mentre gli studiosi dichiarano che l’autismo è esistito da millenni con la stessa percentuale nella popolazione, al presente la prevalenza negli Stati Uniti è quella di un bambino autistico ogni 166 nati.

Con queste devastanti statistiche in mano, un reporter del Washington Times ha deciso di analizzare la percentuale di autismo tra la popolazione Amish della Pennsylvania (USA), una comunità religiosa di origine olandese che, da centinaia di anni, ha scelto di vivere culturalmente separata dagli altri cittadini americani.

Perché gli Amish non hanno bambini autistici? Il suo intento era quello di appurare se, studiando i bambini autistici tra gli Amish, si potevano ottenere risposte alle cause dell’epidemia di autismo che sta attraversando il mondo.

La risposta è arrivata.

Il probabile colpevole? Le vaccinazioni, che gli Amish non permettono siano fatte ai propri bambini.

Viaggiando nella comunità munito delle statistiche nazionali, il reporter avrebbe dovuto trovare circa 200 bambini autistici.

Ne ha trovati invece solo tre:

- la prima era una bambina adottata dalla Cina ( la Cina , l’India e l’Indonesia da anni hanno adottato programmi di vaccinazione di massa),

- il secondo bambino era diventato autistico subito dopo una vaccinazione,

- il reporter non è riuscito a stabilire se il terzo bambino fosse stato vaccinato o meno.

Gli effetti collaterali del thimerosal Nei vaccini si usano dei conservanti a base di mercurio (il thimerosal) che proteggono il liquido nei contenitori da possibili contaminazioni causate dalla ripetuta inserzione degli aghi della siringa. Dopo che gli ufficiali sanitari obiettarono alle quantità di mercurio che gl’infanti assorbivano attraverso il thimerosal, la tossina fu messa al bando dal 1999.

Ma una modifica nella dichiarazione dei componenti presenti nel vaccino ha permesso al thimerosal di non essere menzionato.

Perché la popolazione Amish americana non ha l’autismo
Washington Times 18-19 aprile 2005
Tratto da http://www.communicationagents.com/rinaldo_lampis


Il commento del dottor Mercola: C’è qualcuno che vuole più evidenza di questa?

Anche se quanto descritto non è uno studio scientifico, è un’analisi basata su fatti che indicano un legame irrefutabile tra vaccinazioni e autismo.

Non devi essere un medico, o avere una laurea in epidemiologia, o essere un laureato in scienze astronautiche per capire il collegamento.

Come può essere più ovvio?

Anche lo studio fatto nel 2004, con dati forniti dal CDC di Atlanta (Center for Disease Control, children who receive thimerosal-containing vaccinations), ha concluso che i bambini che sono stati vaccinati hanno 27 volte in più la possibilità di sviluppare l’autismo. I numeri non mentono.

Il peggio deve ancora arrivare con il nuovo vaccino per l’epatite B

A causa delle loro credenze religiose, la comunità Amish ha scelto di non far vaccinare i loro bambini. E’ comprensibile se molti di voi non vogliono scegliere un approccio così radicale.

Ma se volete concentrarvi su un solo vaccino, v’incoraggio ad informarvi sulla controversia che circonda il vaccino dell’epatite B.

La versione multi-dose di questo vaccino, che è somministrato a tutti i nascituri prima di lasciare l’ospedale, contiene ancora il thimerosal.

Questo è una biasimevole, irresponsabile negligenza di prima grandezza.

L’immaturo sistema nervoso centrale di queste piccole creature indifese è particolarmente suscettibile agli insulti tossici, e thimerosal, il conservante a base di mercurio, è uno dei

peggiori.

Il comportamento dei medici sarebbe più comprensibile se il vaccino per l’epatite B avesse dei benefici sociali, ma molti esperti di medicina naturale che studiano l’argomento sono concordi nell’affermare che il vaccino sia assolutamente inutile.

Vi sono in America solo circa 5.000 persone che sviluppano come conseguenza di un’infezione epatica il cancro al fegato. Ciò significa che stiamo immunizzando decine di milioni di bambini, e causando danni cerebrali che portano alla presente epidemia di autismo, per proteggere 5.000 adulti dal cancro al fegato.

Ma molti di questi adulti hanno seri problemi sociali, come l’assunzione di droghe per via endovenosa, l’alcolismo e la cattiva alimentazione, comportamenti che aumentano seriamente il rischio della malattia.

Se sei un genitore che vuole soppesare i pro e i con dei vaccini, ti incoraggio a documentarti più approfonditamente sulla tossicità del thimerosal, presente nei vaccini multi-dose contro l’epatite B e contro l’influenza.

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Autismo da virus

Il meccanismo delle encefaliti virali è noto e sono noti casi di autismo prodotti da encefaliti virali. Il passaggio dell'attacco del virus latente (vaccinale) all'autismo è meno ovvio e più articolato. Infatti c'è una progressione asintomatica, clinicamente invisibile, se si eccettuano inizialmente, reazioni post-vacciniche quali febbri, pianti prolungati con strilli acuti, alterazione del ritmo del sonno, etc.

La vaccinazione non fa altro che realizzare proprio quello che tutto il corpo e il sistema immunitario cercano di evitare o prevenire quando in contatto con un virus: ovvero l'iniezione immette il virus direttamente nel sangue, senza che siano state attivate le difese locali e fagocitarie, offrendogli accesso libero ed indisturbato verso alcuni target più delicati e questa volta vulnerabili (neurologico, endocrino, etc).

Zecca e collaboratori (1998) segnalano che i livelli di anticorpi a rosolia e morbillo in bambini diagnosticati autistici erano del 300% superiori a quelli normali. Questi livelli elevati di anticorpi possono essere interpretati come un'attivazione cronica del sistema immunitario contro un' infezione subclinica.

Ricercatori del Royal Free Hospital di Londra (Wakefield, 1998 e 2000) hanno dimostrato, mediante ileocolonscopia, la presenza nell'intestino del virus latente del morbillo nel 100% dei bambini la cui regressione autistica aveva avuto inizio con reazioni avverse alle vaccinazioni.

Un altro gruppo di ricerca, quello irlandese del prof. John O'Leary, ha confermato la presenza del virus del morbillo dello stesso ceppo del vaccino nell'intestino di 24 bambini autistici su 25.

Sembra che il bambino autistico non riesca a liberarsi della presenza di tale virus vaccinale nell'organismo. Il prof. Kawashima, dell'Università di Tokio, ha trovato il virus del morbillo (del ceppo vaccinale) nel sangue di bambini che hanno avuto una regressione autistica a seguito delle vaccianzioni.

Virus di ceppi vaccinali dunque sono una presenza costante (anche a distanza di anni dalla vaccinazione) in bambini autistici ma non in bambini di controllo sani.

Con il test rapido del sangue denominato "Polymerase Chain Reaction" (PCR test), cioè test sulla catena di reazione della polimerase, è possibile rilevare la presenza subclinica nell'organismo del virus dello stesso ceppo vaccinale.

Lorenzo Acerra (Federazione del COMILVA)

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